Eugenio Ghezzi, reduce della Grande Guerra

Nel centenario della fine della Grande Guerra ricordiamo un albiatese che sopravvisse al tremendo conflitto in cui 70 nostri concittadini perirono o risultarono dispersi.

Eugenio Ghezzi, figlio di Francesco, originario di Rovagnate si trasferì a Albiate dove visse fino alla morte nel 1947.
Sposò Nova Adele, dalla quale ebbe cinque figli, e nel 1915 venne chiamato alle armi nella Prima Armata.
Questa armata era una grande unità del Regio Esercito Italiano, che operò nella prima e poi nella seconda guerra mondiale. Allo scoppio della 1ª guerra mondiale venne posta al comando del Tenente Generale Roberto Brusati e aveva alle sue dipendenze il III Corpo d’armata di Milano e il V Corpo d’armata di Verona.

Il 28 giugno 1921 Eugenio ricevette la Medaglia istituita a ricordo della Grande Guerra.
Il diploma rilasciato con la medaglia porta la firma di Giulio Rodinò, Ministro della guerra nel secondo gabinetto Nitti (1920) e nel quinto governo Giolitti (1921); in seguito fu Ministro di grazia e giustizia nel Governo Bonomi I (1921-22).

“La Prima Armata al soldato Ghezzi Eugenio della direzione sanità del X Corpo di Armata questa medaglia a ricordo dei sacrifici compiuti e della gloria acquistata offre riconoscente.
Trentino 24 maggio 1915 – 4 novembre 1918”

Il diploma elenca le battaglie a cui la Prima Armata prese parte:
1915: Monte Altissimo, Ala, Col Santo, Borgo Fiera di Primiero,
1916: Zugna, Passo Buole, Pasubio, Monte Lemerle, Magnaboschi, Zovetto
1917-1918: Melette, V. Frenzela, M. Valbella, C. Del Rosso
3 novembre 1918: Trento

Reduce della Grande Guerra dove si era contraddistinto per valore e coraggio ottenendo queste onorificenze, nell’aprile del 1931 Eugenio Ghezzi acquistò un terreno situato in via Viganò angolo viale delle Rimembranze e vi costruì la casa in cui avrebbe vissuto insieme alla moglie. L’anno successivo aprì una trattoria, cui pochi anni dopo venne aggiunta una posteria. Il nome era “Ost Neuf”.
Questa attività, trasformatasi da trattoria a bar edicola, è ancora oggi presente a Albiate.
Ma questa è un’altra storia…che lasciamo a un altro giorno.

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